mercoledì 20 agosto 2014

Siamo un popolo di MALNUTRITI



SALUTE: Stato di completo benessere fisico, mentale, sociale.
Nella vita 60 tonnellate di cibo passano attraverso il nostro intestino, la nostra più grande interfaccia con l’esterno, da qui i nutrienti si distribuiscono agli organi influenzando la funzionalità delle cellule perciò l’alimentazione incide per il 35% sullo stato di salute; se i geni infatti determinano la predisposizione a particolari malattie, il processo necessario perché si manifestino è favorito dalle condizioni ambientali e dagli stili di vita della persona.
I nostri vecchi medici conoscevano l’importanza del digiuno; negli ultimi decenni invece la convinzione che la chimica potesse risolvere ogni problema, ha fatto si che il ruolo dell’alimentazione come fattore di prevenzione fosse limitato al solo obiettivo di gestire sovrappeso, obesità o, al più, problemi come diabete, ipercolesterolemia.
Di recente, osservate le correlazioni fra abitudini alimentari e patologie in determinate popolazioni (mormoni, giapponesi), l’attenzione della medicina si è di nuovo rivolta al cibo; sono stati individuati: circa 50 micronutrienti con potere antiossidante e antitumorale (vitamine, minerali e acidi grassi ).
La ricerca ha isolato alcune di queste sostanze per riprodurle ai fini terapeutici; ancora una volta non aveva compreso che il valore terapeutico di un cibo è dato dalla sinergia fra i vari principi attivi.
Ma se da un lato il cibo ci mette in contatto con il mondo, da un altro rappresenta un potenziale mediatore di malattia perché tutto ciò che introduciamo mangiando viene trasformato nel nostro corpo per costruire tessuti, organi, ormoni o altre sostanze.
L’ evoluzione delle malattie degenerative, in particolare i tumori, è collegata intimamente alla nutrizione umana; lo stress poi aumenta il fabbisogno di micronutrienti, ma riduce la capacità di assorbirli e utilizzarli provocando ulteriori carenze.
In passato erano soprattutto mancanze igienico – sanitarie a creare squilibri, oggi è sconfortante constatare come, migliorate queste condizioni, le necessità di un consumismo sfrenato e l’esasperata tecnologia alimentare rendano il cibo povero di nutrienti ( frutta colta acerba fatta maturare nei silos, perde più del 60% delle vitamine ).
Anche cibi “ salutari “ possono risultare inadeguati perché l’industria alimentare ricorre troppo spesso a coloranti ( oli di semi) e additivi; spesso il solo miglioramento dell’aspetto dei cibi ( fortemente voluto dal mercato alimentare ) è causa di grave carenza vitaminica. 
L’ agricoltura intensiva sottrae manganese al terreno.
Negli ultimi 2 secoli il consumo di prodotti e derivati animali, grassi e zuccheri è esploso, quello delle fibre è diminuito a favore di alimenti raffinati.
Il pane bianco non ha più vitamine e minerali (contenuti nella crusca), la margarina non contiene più vitamina D, la cui carenza provoca aumento  di cancro polmonare; un'assunzione di grassi superiore al 40% delle calorie totali aumenta il rischio di mortalità per cancro del colon, della prostata, del pancreas, delle ovaie e dell'endometrio.
Conseguenze di questa alimentazione morta sono fenomeni putrefattivi, la distruzione della flora batterica intestinale, una diminuita efficienza del sistema immunitario, l’ aumento di disturbi come stipsi, colite, gastrite, emicrania, poliposi, fino all’ insorgenza di malattie quali artrite reumatoide, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Cancro.
Le cellule, malnutrite, continueranno a funzionare più lentamente e con ridotta efficienza a causa di un basso livello enzimatico ( gli enzimi sono attivati dalle vitamine e queste, a loro volta, sono attivate dai minerali ) fino alla comparsa prima di fenomeni disfunzionali, poi di fenomeni organici fino alla morte programmata della cellula.
Oltre alle carenze di nutrienti, altri rischi si annidano nel cibo che mangiamo: negli ultimi 50 anni abbiamo immesso nell’ ambiente 80.000 nuove sostanze chimiche come Arsenico (acqua ), Piombo (carta, cosmetici, vernici, ceramica), Mercurio ( amalgame, tinture - Grecian 2000), Alluminio ( deodoranti, antiacidi, caffettiera, Pentole), Cadmio ( sigarette ), PCB, che penetrano nel nostro organismo e si accumulano in organi e tessuti provocando danni metabolici gravi su fegato, reni, sistema nervoso.
M
olti studi confermano la relazione tra cibi contaminati da metalli pesanti e la comparsa di neoplasie.
Nell'Inghilterra Vittoriana si usava nitrato di mercurio per confezionare i Cappelli a falda larga provocando casi di follia ( il cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie ); analoga follia nell’ antica Roma quando le tubature degli acquedotti furono saldate con piombo.
Antibiotici e mangimi artificiali usati in zootecnia e nelle preparazioni industriali ( surgelati ) si accumulano nell’ animale provocando in noi che mangiamo resistenza farmacologia e sindromi neurologiche ( mucca pazza ). 
La più "inquinata" da fitofarmaci è la frutta; solo il 39% delle mele è esente da pesticidi; segue l'uva, l’ olio, il vino ( metanolo ), i succhi di frutta e gli omogeneizzati.
Nelle serre si usano “ acceleratori di crescita “ che fanno maturare un prodotto in 2 giorni.
Ognuno di noi contiene una novantina di sostanze chimiche, alcune cancerogene, altre in grado di provocare disturbi nervosi e cardiovascolari, influenzare Tiroide e Surreni simulando l’ attività ormonale provocando patologie estrogenodipendenti come ginecomastia, prostatiti precoci e tumori al seno.
Ogni giorno, introduciamo solo con gli alimenti 15 gr.  di sostanze tossiche, 4 Kg in 1 anno, 300
Kg in una vita media. L’organismo metabolizza molte di queste sostanze grazie alla sua capacità di disintossicazione ma questa si esaurisce quando il carico tossico è troppo pesante, prolungato.

CHE FARE?
Rivalutiamo il ruolo terapeutico del cibo; i nostri gesti quotidiani, stili di vita più sani ci aiutano ad evitare taluni tipi di cancro e migliorare il nostro stato di salute.
I pazienti dovrebbero conoscere i principi dell’alimentazione umana: prevalenza del consumo di cereali (60%), ridotta quantità di lipidi (20-25% in prevalenza insaturi), proteine (5% di origine animale e 5% di origine vegetale) ed  un giusto apporto di vitamine e minerali .
Queste proporzioni forniscono al nostro organismo quantità adeguate dei principi nutritivi necessari per il nostro fabbisogno energetico, prevengono i danni indotti da radicali liberi e mantengono integri i meccanismi di difesa immune.

d.ssa Cinzia De Vendictis
presidente AISIC*
*Associazione Italiana Stress e Invecchiamento Cellulare, associazione indipendente ed autonoma che promuove conoscenza e cultura su:
prevenzione dei fattori che causano stress e invecchiamento (tra cui: colture intensive, OGM, pesticidi)
terapia dei disturbi dovuti a stress e invecchiamento
ricerca di nuove terapie per stress e invecchiamento.


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